![Eleonora Dini IED Torino](https://data2.nssmag.com/images/galleries/24000/thumbs/Eleonora-Dini-foto-nss-magazine.jpg)
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Eleonora Dini
IED Torino
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Design della Comunicazione, III anno
24 anni
Torino
Le scuole sono state fra le prime strutture ad adeguarsi alle nuove misure di emergenza. Quali sono i pro e i contro delle lezioni da casa?
Mi ricordo perfettamente che era domenica 23 febbraio quando abbiamo ricevuto la comunicazione della chiusura della sede. Non penso che avessimo bene realizzato noi studenti. Sarò sincera, ero quasi contenta perché pensavo si trattasse di una settimana/dieci giorni in più di vacanza. La presi alla leggera, pensando fosse mera prevenzione. Il lunedì, se non sbaglio, andai addirittura a sciare. Le prime due settimane le passammo senza lezioni online, evidentemente speranzosi di poterle evitare e di poter tornare a scuola presto. Fortunatamente l’Istituto non ha tardato a capire la gravità della situazione, e senza perdere altro tempo ci ha calendarizzato tutti gli incontri Online. Le lezioni in video-chiamata hanno sicuramente qualche pro, e qualche contro, e quali essi siano penso dipenda molto dal carattere di ogni studente. Personalmente all’inizio mi entusiasmava, come tutte le cose nuove e diverse all’inizio fanno: l’idea di stare sul divano a lezione, di “portare” il mio gatto a scuola con me… tutte cose di cui l’idea mi emozionava. Poi mi sono resa conto che l’attenzione cala velocemente davanti ad un pc rispetto a un professore che parla e cammina e gesticola. Molti professori sono stati però in grado di proporci lezioni non frontali, e di farci intervenire spesso così da tenerci più partecipi e coinvolti possibile.
Le industrie del fashion e del design sono state fra le più colpite dall’isolamento. In qualità di consumatore e di futuro addetto ai lavori, quali saranno le conseguenze peggiori di questa crisi?
Ormai è da inizio della pandemia che lo ripeto e non so più se sia per esasperazione o convinzione: da creativa a me piace trovare soluzioni, e vedere la possibilità in qualsiasi cosa. Dovremo sì tirarci su le maniche e faticare più degli altri in questi anni che seguiranno, ma noi creativi sappiamo inventare. E saper inventare, vuol dire saper cambiare più in fretta, sapersi adattare più in fretta, ma soprattutto alzarsi e riprendersi con la stessa forza di prima e con nuove idee.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. Qual è la soluzione per continuare ad essere creativi?
Ammetto che la mia creatività ha risentito di questa quarantena, e all’inizio non ne capivo il perché. Come mai non riuscissi a “esplodere” come succede di solito pensando a qualcosa. Poi mi sono resa conto che tutto il giorno sto seduta su un divano con un computer davanti. Mangio qui, bevo un caffè seduta qui, faccio merenda qui... Ormai sono talmente abituata a questo divano, al modo in cui mi avvolge le spalle, alla prospettiva della casa da questa posizione, che non ho stimoli. Per pensare mi devo alzare, uscire in cortile, camminare e guardare tutto quello a cui non sono abituata. I fiori, il cielo, gli animali. E poi da lì la mia testa vaga e da spunti inaspettati, nascono le idee.