Samuele Sanguineti
Politecnico di Milano
Share
Design for the Fashion System, I anno (Magistrale)
24 anni
Chiavari (Genova)
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
Nella mia quotidianità non sono cambiate molte cose, tranne il fatto di dover stare in casa. Ho trovato questo lockdown una grande opportunità per ognuno di noi, per poter riscoprire cose da fare, che nella mia quotidianità avevo abbandonato per il poco tempo. Dal poter creare robe mie, per quanto riguarda la comunicazione, all'interesse per le nuove uscite riguardanti la moda: come la moda ha cambiato prospettiva, cosa il colosso della moda produceva, come i maggiori influencer, modelle/i impiegavano il loro tempo. Ma ho anche potuto scoprire nuova musica, o dedicarmi con un cura al posto in cui vivo. In questo lockdown ho anche riscoperto la lettura, di libri e articoli grazie ai miei coinquilini. La mia giornata in quarantena si svolgeva in modo molto semplice, a partire dalla colazione, dove leggevo anche cosa fosse successo nel mondo e come procedeva la situazione del virus, per poi collegarmi per le mie lezioni online e i vari gruppi di lavoro, per i vari esami che inizierò ad avere fra qualche settimana. Poi ho cercato di dedicare un'oretta tutti i giorni allo sport, quindi la chiudevo insieme ai miei coinquilini, un film/serie tv insieme a loro. Fino a che non sono tornato nella mia casa in Liguria, dalla mia famiglia.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
Per quanto riguarda la mia creatività, sono stato sempre un tipo che passa molto del suo tempo sui social, non lo nego, Instagram e TikTok i principali e poi gli altri a seguire. Credo che Instagram sia un ottimo spunto, sopratutto per quanta riguarda i magazine online che mi hanno aiutato a rimanere informato su tante cose. E così anche per la creatività in questi ultimi mesi: ho portato avanti tanti lavori che avevo abbandonato, ho riguardato anche i miei vecchi lavori della mia triennale in NABA. Diciamo che sono stati tutti grandi spunti, anche per i corsi che sto affrontando ora in università. Un po tutto quello che hai intorno, sopratutto in Quarantena forzata, diventa oggetto di creatività.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Non ho una grande paura in generale, sono preoccupato più che altro per la mia famiglia e per i miei amici. Ora che sono vicino alla mia famiglia sono un po' più sereno. Per quanto riguarda i miei amici oltre a Zoom non si può fare molto, spero ancora per poco perché mi mancano e mi manca fare cose con loro.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Assolutamente sì, mi immagino una grande estate, nel senso che cercherò di fare più robe possibili in sicurezza; se questa sicurezza prevederà il non vedere i miei amici, per il fatto che si trovano in altre ragioni, me ne farò una ragione, ho molti amici sparsi in giro essendo un fuori sede. Ma la speranza è l'ultima a morire.