Floriana Maione
IUAD Accademia della Moda
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23 anni
Napoli
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
La quotidianità della prima settimana non mi è pesata più di tanto, niente che io non avessi già fatto durante una sessione d’esame. Ovviamente, più il tempo passava, più la consapevolezza della situazione incominciava a pesarmi. Ci sono state, ovviamente, delle giornate no, delle giornate in cui era inevitabile pensare al momento, a come tutto ciò fosse successo così rapidamente, alle cose che ho rimandato e che avrei potuto fare prima del lockdown. Nonostante tutto, ho cercato di focalizzarmi su come potessi impiegare questo tempo in maniera produttiva, in modo da poter dedicare del tempo sia a me stessa che alla preparazione degli ultimi esami.
È stato fondamentale riorganizzare una nuova routine: quando non ho lezione, la mattina mi sveglio alle sette, faccio colazione fuori al balcone, mi rilasso al sole fino a ora di pranzo e il pomeriggio lo dedico completamente allo studio e a quelle attività che avevo accantonato per mancanza di tempo. Ho ripreso una mia grande passione, la cucina. Inoltre, mi sto dedicando alla modifica e alla confezione di capi e sto approfondendo il campo della fotografia e della grafica. Fortunatamente non mi sto annoiando, le giornate per me continuano a essere troppo brevi, mi servirebbero più ore.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
Aver avuto più tempo da dedicare ad attività che prescindessero dagli impegni accademici, senza essere condizionata dalle consegne, ha stimolato la mia creatività. Ho potuto leggere di più, disegnare, dipingere e fare collage, dandomi l’opportunità di sperimentare nuove tecniche, di “sbagliare”, di ritentare e fare pratica. Non nego di aver preso ispirazione anche dai social che, con le numerose iniziative volte a coinvolgere la comunità creativa, sono stati molto utili per tenere allenata la fantasia. La situazione stessa che abbiamo vissuto, nella sua eccezionalità, mi ha permesso di ipotizzare possibili soluzioni relative a scenari futuri. Inoltre, essere portata a cercare spazi tranquilli per stare da sola a pensare fa parte del mio carattere, ho la fortuna di avere molto spazio a disposizione in casa, quindi la convivenza “forzata” con la mia famiglia non ha gravato sul mio processo creativo.
Ho avuto l’occasione per pensare di più, per viaggiare con la mente senza alcun limite.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
La mia più grande paura è non avere la possibilità di raggiungere i miei obiettivi nei tempi che mi ero prefissata, non poter fare della mia passione un lavoro nell’immediato.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Lo immagino 24/24h, anche con una certa positività, i cambiamenti non mi spaventano. Questa potrebbe essere una grande occasione per migliorare. Confido che in tutti noi nasca la consapevolezza di ciò che realmente è importante nella vita, di quanto le piccole cose possano essere fondamentali. Inoltre, piuttosto che guardare con nostalgia al passato, spero che tutti possano sfruttare questo momento per ripartire con più responsabilità e sensibilità, soprattutto nei confronti dell’ambiente e degli animali, tematiche alle quali tengo particolarmente.