Tecla Calabrese
IUAD Accademia della Moda
Share
Fashion design, III anno
21 anni
Avellino
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
Durante questo periodo di quarantena la mia vita non è cambiata molto, sto continuando a seguire le lezioni accademiche di mattina, ma in modalità online. Durante il pomeriggio invece studio, disegno o cucio, secondo le esigenze del progetto che sto trattando in quel momento. La quarantena, però, mi ha dato anche modo di focalizzarmi maggiormente su me stessa e sulla mia crescita personale, trovo ogni giorno il tempo per allenarmi un po’ e prima di andare a dormire dedico del tempo alla pratica dello yoga. Questo momento di stop mi ha fornito inoltre l’opportunità di riflettere a lungo sui miei programmi per il futuro.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
Non nego che stando chiusa in casa ho avuto momenti sterili dal punto di vista creativo però questo mi ha permesso anche di cercare ispirazione dove in passato non avrei mai cercato. Ho letto molto durante questo periodo e attraverso le emozioni, le storie e le esperienze che leggevo tra le pagine dei miei libri ho trovato tantissima ispirazione. Altri spunti li ho trovati facendo ricerca tra i generi musicali e provando ad ascoltare qualcosa di insolito per me ma anche guardando documentari e film.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
La mia paura più grande in questo momento, a livello personale, riguarda soprattutto la salute delle persone a cui voglio bene e il timore di non poter riabbracciare i miei amici ancora per lunghi mesi. Dal punto di vista professionale invece temo spesso che le esigenze dei consumatori cambino, mutino o diminuiscano e con esse la domanda per i prodotti moda, quindi sicuramente sono preoccupata per il mondo del lavoro in cui mi accingo ad entrare.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Un futuro post-Coronavirus fatico ad immaginarlo, siamo di fronte all’ignoto e per me sono sconosciute anche le conseguenze che tutta questa situazione potrà portare. La nostra società ha subito un trauma e questo non può essere altro che un punto di partenza per il cambiamento, non so se in positivo o in negativo ma so di certo che questa rottura era necessaria e aiuterà l’essere umano ad evolversi ed adattarsi ancora una volta.