Riccardo Lorenzi
IED Milano
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20 anni
Bologna
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
Diciamo che questa quarantena la sto vivendo tendenzialmente bene, sebbene confinato nel mio piccolo monolocale a Milano. Ho sempre avuto l’abitudine di vivere tra quattro mura, lavorando, leggendo, appuntandomi idee, guardando e analizzando film in solitudine. Diciamo che le giornate le continuo a passare nello stesso modo ma con una voglia di carpire quanto più possibile da quello che mi circonda, come se questa quarantena mi avesse acuito i sensi. Solamente sbirciare dalla finestra una coppia che discute sul balcone mi sembra materiale per un soggetto di un corto o forse è solo un effetto collaterale della noia.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
Il modo peggiore per vivere la quarantena e uccidere la propria creatività per me è lo stare tutto il giorno in pigiama. Tolto quello e rinfrescatoci il corpo ci si rinfresca di conseguenza anche la mente, e purtroppo no, pulire casa 3 volte al giorno non aiuta a trovare ispirazioni creative. La mia principale fonte di ispirazione creativa sono sempre stati gli audiovisivi, di qualsiasi forma. Dai video-essay su di un autore pubblicati su Youtube ai grandi classici del cinema. Perdermi all’interno della narrazione di un film ogni giorno mi svolta sempre il resto della giornata, ma ancor di più divorare in pochi giorni tutti i principali lavori di un regista per studiarne lo stile si sta rivelando una miniera d’oro creativa ad ogni regista che man mano analizzo.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Temo che nei prossimi mesi tutti i film che usciranno saranno sul tema Coronavirus o sulle pandemie. Restando più seri, ciò che temo particolarmente in questi giorni è che gli italiani stanchi di queste regole restrittive inizino a ignorarle o a trovare quanti più cavilli possibili per aggirarle vanificando gli sforzi fatti in tutti questi mesi.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Diciamo che sto vivendo questo momento come una sorta di letargo creativo, tuttavia non un letargo dormiente nel vero senso della sua parola, sto assimilando quanti più spunti creativi da libri o da registi e mi sto pian piano caricando di ispirazioni e di idee come una molla creativa pronta a saltare una volta che la crisi sarà conclusa.