Lucrezia Paradisi
Polimoda
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20 anni
Firenze
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
Prima del COVID-19 avevo uno stile di vita estremamente frenetico, riuscivo veramente a fare tantissime cose e vedere molte persone anche solo in mezza giornata. Oggi le mie giornate si sono accorciate e sicuramente trovo più tempo per rilassarmi e dedicare tempo alla cura della mia persona. Ogni giorno mi prefisso un obbiettivo, un compito da eseguire durante la giornata, dedicandomi e focalizzandomi esclusivamente su quello.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
La mia soluzione per essere creativa è osservare il mondo circostante e poi confrontarlo con ciò che ho dentro, ovvero la mia personalità e i miei gusti. Instagram, articoli online, libri che avevo dimenticato di avere, fotografie e ricordi, tutti questi elementi vanno a costituire il mio immaginario, da cui quando ho bisogno pesco nuove idee.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
La mia paura è la massimizzazione dei processi per controllare le persone, controllare cosa fanno, sapere dove vanno. Siamo un Paese democratico, abbiamo bisogno di essere liberi, sentirci in potere di fare qualsiasi cosa, prima di essere parte di una comunità, siamo anche individui singoli, con la propria privacy e la propria intimità, avremo sempre bisogno di sentirci tranquilli, isolati dal mondo, capaci di alienarci e scappare dal mondo e stare con noi stessi e basta senza l’occhio di qualcuno che ci guardi.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Per ora mi è difficile guardare al futuro, non ci sono più le certezze che avevamo prima. Il mondo sta cambiando e dovremo adattarci piano piano insieme a lui ad un nuovo modo di vivere. Per adesso penso all’immediato futuro, quello dopo la fine del lockdown quando potrò rivedere le persone che amo e che mi mancano.