Claudia Catelli
Polimoda
Share
20 anni
Frosinone
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
Tornare nella propria città a vivere con i genitori non è mai facile, soprattutto per una come me che cambia idea (e colore di capelli) e personalità di giorno in giorno. Mi sentivo molto ispirata e avrei voluto mettere in atto molte delle mie idee durante questa primavera, ne avevo difatti tutte le intenzioni prima di marzo, ma ahimè, sono rimasta bloccata nella mia vecchia vita; come se in qualche modo fossi regredita. Mi sento un po' come se fossi in gabbia, privata dell’amore e dell’ispirazione che avrei avuto e ricevuto in una situazione normale in questa stagione meravigliosa; mi faccio forza pensando alla fine di questa quarantena e al ritorno della mia libertà ed alla mia espressività. Le giornate passano... ma sono infinite. Mi tengo occupata passando le ore su Photoshop e Illustrator, acquisisco nuove skills, imparo cose nuove, e spesso lavoro per me stessa (ciò mi garantisce libertà in quasi tutto quello che sto creando).
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
I film, la musica, gli artisti contemporanei (prevalentemente spagnoli), i blog: essendo il tempo l’unica arma da sfruttare al massimo in questa quarantena, finalmente sono in grado di ascoltare e prestare più attenzione a tanti pezzi o film cult che mi forniscono gran parte dell’ispirazione al momento. Sento che dopo tanto tempo posso finalmente fermarmi a riflettere di più e a dare maggior peso a tante idee che magari non sono realizzabili al momento ma che lo saranno presto. Sfrutto questi momenti per pianificare progetti futuri, contando anche sul tempo libero e sulla collaborazione di tanti amici che, come me, non vogliono ne’ smettere ne’ rinunciare a mettere in pratica la loro creatività.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Come tutti, tremo al pensiero che non si possa tornare alla normalità per molto tempo ancora. Per quanto dovrò temere, considerare come minaccia il contatto fisico? Sembrerà banale, ma la mia seconda paura più grande è non riuscire a raggiungere la mia casina al mare che posso considerare il mio piccolo angolo di paradiso e di tranquillità pura, dove mi sento davvero felice e ritorno bambina. Dove ho conosciuto 10 anni fa la persona che mi ha accompagnato in tutto (e a cui devo, tutto) fino ad oggi, con cui vivo attualmente a Firenze, e con cui spero di riunirmi il prima possibile. Spero di poter evadere presto per stare un po’ all’aperto, a contatto con la natura e con il mare così da poter ritrovare un po’ di stabilità e leggerezza dopo questi mesi difficili. Voglio anche riabbracciare i miei nonni, i miei amici sparsi in giro per il mondo, essere stata divisa da tutti così, all’improvviso... non me lo sarei mai potuta aspettare. Mi spaventa e rattrista moltissimo tutto il tempo che ho perso e non ho potuto passare con loro.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Personalmente, non vedo l’ora di tornare a mettermi in gioco, di vagare tra i corridoi della scuola e di continuare ad imparare e ad ispirarmi tramite tutti coloro che mi circondavano precedentemente. La cosa che mi ha addolorato maggiormente durante questa quarantena è stata la separazione forzata dalla mia persona, con cui ho condiviso gran parte della mia infanzia e tutto il resto della mia esistenza e del mio tempo fino ad ora, ed abbiamo dovuto adeguarci ad una realtà in cui da un momento all’altro siamo stati privati di ogni mezzo per raggiungerci: ci ha spezzato il cuore e l’anima. Ho la grande speranza che l’unico fattore positivo di questo COVID-19 sia stato donare alle persone un altro punto di vista; indiscutibilmente apprezzeremo in modo diverso un mondo dove spesso tutto sembra accessibile con facilità, torneremo a passeggiare per le strade con tranquillità e a fumare nei parchi, godremo dei nuovi momenti in compagnia delle persone che amiamo e che prima spesso davamo per scontato... non so, mi auguro anche di essere riuscita a crescere e ad evolvermi indipendentemente dai vari ostacoli che mi sono stati posti da questa quarantena.