Chiara Cappelli
Polimoda
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20 anni
Castelleone (Cremona)
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
La mia quotidianità è cambiata parecchio in un solo istante. Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo di un paio di anni, quando io e mia sorella vivevamo ancora con i miei genitori. Questa nuova realtà momentanea mi ha fatto riscoprire tante cose, tra cui sicuramente proprio mamma e papà. Appena iniziato questo strano periodo ho comprato online alcuni magazine (Higsnobiety e Antidote) e alcuni libri da leggere, alcuni dei quali, ovviamente, non ho ancora letto. Avevo paura di annoiarmi tutto il giorno, invece ho e ho trovato molte cose che posso fare: i progetti scolastici tengono impegnati buona parte delle mie giornate, cucinare i dolci è diventato un classico, e ho scoperto che mi piace disegnare e dipingere.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
La soluzione più efficace per continuare a essere creativi è riuscire secondo me è non abbandonare i propri progetti. Continuando a lavorare durante tutto questo periodo di isolamento non si perderanno le abitudini. Penso che sia importante essere capaci ad adattarsi e cercare di trovare nuovi stimoli nell’ambiente in cui viviamo. Io per esempio mi ritengo molto fortunata ad avere una sorella che lavora nell’ambito del design perché possiamo confrontarci su molti aspetti per i rispettivi progetti.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Ho paura di aver studiato tante cose che questo strano periodo sconvolgerà. La moda è diventata qualcosa di estremamente veloce, e se questo periodo è un indizio per farci rallentare? Ho paura di aver studiato come funziona il mondo oggi, per poi uscire da questo periodo e vedere che torna tutto indietro.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Mi è difficile immaginarmi un futuro post COVID-19, forse perché ancora adesso mi sembra una situazione irreale quella che stiamo vivendo. Penso che le aziende cercheranno appena possono di riprendere al meglio, di uscire subito sul mercato con prodotti simbolo di una rinascita. Parlo di una rinascita a livello globale, ma anche pensando più in piccolo al sistema moda in particolare.