Alberto Silvetti
Polimoda
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22 anni
Cuneo
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
“Questa è la maxi-storia di come la mia vita è cambiata, capovolta, sottosopra sia finita!”, così come cantava Will Smith ne Il Principe di Bel Air. Il 9 marzo in fretta e furia ho dovuto abbandonare Firenze, la città dei miei studi, per paura di non riuscire a tornare a Cuneo, dove abito. Ho lasciato le mie sneakers e i miei stivali per indossare le scarpe anti infortunistica e la mascherina per aiutare mia madre con l’azienda di famiglia. Ormai sono cinque settimane e mezzo che che la mia vita comincia alle 7 del mattino, quando mi sveglio per arrivare alle 8 sul posto di lavoro e finire la giornata alle 17. Quando non lavoro, cerco di focalizzare la mia mente sulla scuola e sulle varie tipologie d’arte che possano aiutarmi a distrarmi o a far ricerca per i miei progetti.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
La quarantena sta mettendo a dura prova noi stessi e la nostra quotidianità. Questo può essere positivo, perché può permetterci di uscire dalla nostra comfort zone e ampliare i nostri confini. Io, in particolare, sto lavorando al mio final project che sta alimentando la mia conoscenza sulle Subculture degli anni 90, in particolare quella dei Club Kid newyorkesi, e il disegno. Fermarsi non vuol dire arrendersi, ma dare la possibilità a noi stessi di riflettere e di migliorarci e sopratutto ampliarci.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Sono una persona che tende a vedere le cose con positività, ma sicuramente questo periodo non è bello per nessuno. Siamo abituati a vivere senza curarci troppo di ciò che stiamo facendo e dare tutto per scontato. La mia paura è quella di ritrovarmi in un mondo in cui avrò dei vincoli e dove non avrò la possibilità di vivere come prima.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Questa fra tutte le domande penso sia la più difficile, visto che ci troviamo in un momento di pura instabilità. Dobbiamo tener conto del fatto che dovremo convivere con nuovo stile di vita in cui probabilmente ci dovremo abituare a cambiare totalmente o in parte la nostra routine e il nostro modo di lavorare. Relazionarci con le persone sicuramente non sarà più come prima, cosi come viaggiare e svolgere tutte quelle azioni che ci sembrano banali. Un altro aspetto sarà quello della diffidenza nei confronti degli altri, infatti guarderemo chi ci sta vicino come a un possibile portatore di contagio. Parte lesa di questa inaspettata situazione è sicuramente il settore moda: l’arresto di produzione e distribuzione degli articoli ha messo a dura prova tutte le aziende trovate costrette a compensare il gap economico creatosi in questo periodo. La chiave di volta di questa situazione è stato l’e-commerce, che, almeno in buona parte, è riuscito a sostituirsi alla diretta distribuzione. Sarà tuttavia necessaria l’adozione di nuove strategie e normative per tornare al normale funzionamento dei nostri amati store.