Anna Spreafico
IED Milano
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23 anni
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
In realtà la mia quotidianità non è cambiata di molto, mi trovo ad essere comunque impegnata tutto il giorno tra lezioni e lavoro a casa. L’unica differenza è aver inglobato nelle mura domestiche delle attività che svolgevo al di fuori, come ad esempio la palestra. Nota assolutamente positiva però, lo ammetto, è il non dover più affrontare quattro ore di viaggio al giorno per raggiungere l’Università.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
La soluzione per continuare ad essere creativi in questo periodo secondo me è trovare una routine, non andare a letto tardi e assolutamente non alzarsi tardi. Avere degli orari è utile a mantenere la stabilità mentale, a fissare impegni e soprattutto è utile per programmare delle pause, altro punto fondamentale. Anche l’arte dell’arrangiarsi con ciò che si ha in casa devo dire che ha stimolato un sacco la mia creatività: rispolverare nuovi materiali, trovare delle soluzioni con i pochi oggetti che si hanno, reinventarsi con quello che si ha a disposizione. È un esercizio sottovalutato ma fondamentale, perché la creatività parte sempre da un lavoro mentale.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
In questo momento la mia paura più grande riguarda il futuro lavorativo. Non sapendo cosa ci aspetta mi terrorizza il non poter programmare un’azione di risposta in questo senso.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Sicuramente il futuro che mi immagino per ora è solo quello in cui potrò tornare a rivedere le mie zie, mangiare una pizza con il mio ragazzo e bere un caffè con i miei amici e compagni di classe. Nella mia testa sto programmando perfino il mio prossimo viaggio. Dentro di me spero sempre che ogni disgrazia sia seguita da una grande presa di coscienza, da una grande svolta. Questo è quello che vorrei vedere nel mondo dopo il Coronavirus.