Roberto Macchi
NABA, Nuova Accademia di Belle Arti
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Design, III anno
21 anni
Cardano al Campo (Varese)
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
Il cambiamento principale avvenuto nella mia quotidianità è l’impossibilità di spostamenti, la chiusura della mia accademia e la mancanza di contatti umani, situazione abbastanza spiazzante e improvvisa. Durante le mie giornate cerco di tenermi attivo con lavori a casa, soprattutto manuali. Avendo a disposizione un piccolo laboratorio e un giardino riesco a occupare il tempo piuttosto facilmente.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
Coltivare la creatività è sempre difficile, e questa situazione di quarantena non aiuta a trovare stimoli. Credo però che c’è un fattore fondamentale per lo sviluppo di idee, ovvero la noia. Vedo questa come elemento fondamentale, molto spesso, per poter uscire dalla quotidianità e arrivare a nuovi spunti progettuali.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Oltre alla paura e all’incertezza del futuro più prossimo, e alle abitudini che verranno sicuramente sconvolte ulteriormente, il timore più grande che sento è che dopo tutti questi sacrifici e momenti bui, come società non riusciremo ad imparare dagli errori che abbiamo commesso e che ci hanno portato a questo punto.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Ad essere sincero in questo momento la mia speranza è quella di vedere questa situazione finire presto, la soluzione ai problemi che si presenteranno la troveremo quando ce ne sarà la necessità.