Davide Bernasconi
NABA, Nuova Accademia di Belle Arti
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Design, III anno
27 anni
Grandate (Como)
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
Ho dovuto reinventare la mia quotidianità, dopo un primo periodo di sbando ho deciso di programmare le mie attività giornaliere in modo da sfruttarle al meglio. In generale la mattina mi dedico alla lettura e alle attività didattiche mentre al pomeriggio mi occupo della casa, di giardinaggio e altri hobby. Spesso mi trovo a giocare a carte o giochi in scatola con la mia ragazza, cosa che non facevo da molto tempo. Nel tardo pomeriggio mi dedico all’attività sportiva in casa o all’aperto e successivamente ci concediamo degli aperitivi prima di preparare insieme la cena. La cucina è una delle attività che preferiamo per occupare il tempo. Dopo cena solitamente guardiamo film o serie tv.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
In questo periodo noto quanto sia importante il contatto umano, poter vedere quello che abbiamo intorno, in città e in campagna, cosa fa la gente, come si comporta e tutto questo fornisce stimoli anche involontari e spunti per la nostra creatività, poter parlare con le persone mi manca molto. Ora quello che riesco a fare sono parecchie ricerche in internet, e leggere molto, questo è un fattore positivo, ma non paragonabile all’uscire e parlare con le persone. Credo che sia anche una questione di abitudine, non siamo abituati a nutrire la nostra creatività in questa maniera e quindi è molto dura.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Ho paura per i miei nonni in particolare e per i miei familiari che vedo solo con videochiamate, ma anche di perdere il mio lavoro e che la piccola azienda con cui collaboro non riesca a superare questo momento di crisi. Riguardo al futuro invece sono molto fiducioso, è il presente che invece mi preoccupa molto di più.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Spero in grandi cambiamenti dopo questo inaspettato virus, spero che veramente chi dice di aver riflettuto molto in questo periodo continui a farlo anche quando sarà passato, senza dimenticarsene. Penso ci sia bisogno di un riavvicinamento al mondo che popoliamo in maniera più rispettosa. Sono cosciente che questo tipo di cambiamento richiederà molti anni, si parla di cambiamenti radicali che non possono essere fatti da un giorno all’altro, ma sono comunque fiducioso.