Rossana Manino
Università Cattolica del Sacro Cuore
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21 anni
Milano
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
La mia giornata è cambiata inevitabilmente. Ho tanto tempo da riempire con sostanza, di conseguenza cerco di leggere, ascoltare musica, prendermi cura di me stessa me informarmi il più possibile sugli argomenti o temi che mi interessano.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
La quarantena vera e propria può essere sfruttata dai singoli per mettere a frutto la propria creatività. Non solo grazie alla quantità di tempo disponibile, ma soprattutto perché di fronte a una pandemia abbiamo constato di non essere immortali, che lo status sociale è una pedina facilmente distruggibile e che dentro l’essere umano risiede un forte senso di fragilità. La fragilità e il dolore, insieme al timore della morte possono essere di ispirazione per tutti. Il tempo ci permette di guardare oggetti, colori, scenari che prima vedevamo come scontati o banali da un’altra prospettiva, sicuramente più sensibile.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Che le famiglie povere finiscano i soldi per sfamare i propri figli. Che si perda la razionalità di fronte alla mancanza di beni di prima necessità e di una grande crisi economica.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Sì, è l’unica cosa che mi tiene viva. Spero in futuro con più solidarietà e empatia.