Maria Sofia Roncarolo
Università Cattolica del Sacro Cuore
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21 anni
Milano
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
Tutto è diverso, cambiano le abitudini, cambiano le relazioni e il modo di vedere le cose. Perdi piano piano indipendenza e la concezione del tempo, ti vizi alle piccole cose. Io, ad esempio, ho iniziato da poco a capire quanto possa essere resa utile ognuna di queste ore. Ora mi regalo più spazio, leggo di più, mi concedo ore ed ore di sonno, studio poco ed ho imparato crearmi piccole nuove abitudini, cose che mai avrei sognato di fare, tipo alternare cucina e workout.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
La mia soluzione sta nel non smettere mai di pensare a cosa fare dopo e al modo in cui farlo. La noia fa fiorire creatività, aiuta l’immaginazione e fa nascere idee. La cosa che faccio che più mi ispira ultimamente è guardare e raccogliere fotografie vecchie.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Non sapere quale sia il termine ultimo della pandemia, né quando potremmo davvero tornare ad avvicinarci l’uno all’altro, viaggiare, camminare, andare a un concerto o a un evento di nss.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Ormai lo sogno di notte, mi sveglio e spero sia ancora meglio di prima, che non si dimentichi quello che stiamo passando, l’amore riscoperto per il nostro paese, e che tutti, grandi e piccoli, ne escano cresciuti e consapevoli di quanto tutto vada apprezzato della normalità. È così semplice perdere tutto, anche le piccole cose belle della quotidianità.