Camilla Maria Claps
Università Cattolica del Sacro Cuore
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20 anni
Roma/Milano
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
La mia quotidianità è cambiata notevolmente, come quella di tutti del resto. Prima passavo la maggior parte del mio tempo su un treno alta velocità Milano-Roma e viceversa per dedicare il mio tempo a tutti. Mi dividevo tra gli impegni universitari, le compagne di corso che piano piano sono diventate famiglia e scrivere articoli sul blog di @cattolicadoublef. Nel frattempo cercavo di scendere a Roma per dedicare il tempo restante alle amiche di una vita, il mio ragazzo e soprattutto alla mia famiglia; facevo tutto in maniera frenetica, mi lamentavo di orari delle lezioni, lo stage per quella rivista che non arrivava mai, gli esami e chi più ne ha più ne metta. Ora che il tempo sembra essersi fermato, ora che il mondo ha smesso di fare il solito chiasso ho iniziato a pensare a tutto ciò che mi fa bene, senza troppe pressioni. La mattina con calma mi alzo, mi godo la colazione con il mio papà che ho sempre visto poco a causa del suo lavoro, studio senza alcun tipo di ansia; dove arrivo metto il punto e lʼindomani ricomincio. Ho iniziato a far lavorare la mia creatività e a scrivere solo per me, senza commissioni a scadenza. Il tempo, in questo modo non sembra scivolarmi più dalle mani ma anzi sembra arricchirmi di parole a distanza, sguardi, paure. In questo periodo cerco di impegnare la testa, il corpo ma allo stesso tempo mi sono detta che unʼoccasione del genere non ricapiterà più (si spera), per cui ho deciso di guardare da unʼottica diversa la gabbia allʼinterno della quale siamo chiusi. Questo, mi sono detta, è il momenti giusto per riflettere, pensare, riprenderti e respirare, come non hai mai fatto prima.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
La soluzione per continuare a essere creativi è continuare a produrre prodotti creativi, da un articolo alla realizzazione di un video, fino a prendere il blocco da disegno e buttare giù uno schizzo che possa assomigliare vagamente a un abito. I miei spunti sono i libri, Vogue, i film vintage e perché no, lʼarmadio di mia madre.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
La mia più grande paura in questo momento è quella di non riuscire a realizzare i miei obiettivi a breve termine; ho paura di non tornare a Milano e godermi Corso Vittorio Emanuele al tramonto, ho paura di non abbracciare per un poʼ le mie amiche, ho paura di un sacco di cose; ma il mio pensare positivo tende ad avere il sopravvento sulle mie paure.
Stai già immaginando un futuro post-Coronavirus?
Il futuro post-Coronavirus spero sia come prima, magari con qualche abbraccio e un poʼ di solidarietà in più.