Angelica Dell’Oglio
Università Cattolica del Sacro Cuore
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21 anni
Palermo
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
La mia routine quotidiana è decisamente cambiata. A causa della situazione precaria ho dovuto interrompere il mio stage curriculare, concludendolo attraverso lo smart working. Da quando sono tornata a casa, ho seguito le video lezioni online e ho cominciato a pensare alla mia tesi. Nel tempo libero invece ho cercato di ricreare un workout da fare in giardino all’aria aperta, migliorando il mio benessere mentale e fisico. Inoltre sto cogliendo l’opportunità di godere della compagnia dei gatti del mio vicinato ai quali sono molto affezionata, dandomi grande sostegno psicologico in questo momento complicato. Infine sto cercando di disintossicarmi dal telefono e dal computer, utilizzandoli solamente durante lo studio o per parlare con i miei cari.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
Durante questa quarantena mi è capitato di creare dei collage fatti a mano, sperimentando la mia creatività. Questo mi ha permesso di creare successivamente delle grafiche utilizzando delle applicazioni, da poter utilizzare nel mio lavoro. Uno dei miei spunti più grandi in questo momento è la natura che mi circonda. Per quanto riguarda le notizie e iniziative del settore, cerco costantemente di rimanere aggiornata, commentandole e analizzandole.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Al momento sto cercando di rimanere positiva e sono serena grazie anche alla presenza dei miei genitori. Al contrario, credo che se fossi rimasta da sola nel mio appartamento in affitto a Milano, sarei sicuramente andata incontro a forti periodi di ansia e stress.
Stai già immaginando un futuro post- Coronavirus?
Sì, sto rivalutando le mie priorità e impegni. Nel corso di questa pandemia abbiamo saputo mostrare un grande senso di collaborazione e coesione. Spero vivamente che noi tutti diventeremo più empatici e vicini l’uno con l’altro alla fine di questo tunnel.