Andrea Ferrari
Università Cattolica del Sacro Cuore
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22 anni
Caravaggio (Bergamo)
Com’è cambiata la tua quotidianità? Che cosa fai per impegnare la tua giornata?
Non granché, in realtà. Son sempre stato un ragazzo sedentario, mi son fatto il callo a stare a casa. I principali cambiamenti, però, direi che son stati riguardo il fumo (non fumo dall’inizio della quarantena), riguardo il lavoro e il mio solito uscire la sera. Per quanto riguarda il come passo il mio tempo, semplicemente mi guardo qualche video su internet, dormo, disegno… di attività al chiuso ne ho abbastanza da non avere tempo di far tutto.
Il tuo lavoro si nutre di creatività. In questa quarantena qual è la soluzione per continuare ad essere creativi? Quali sono i tuoi spunti?
Internet. Purtroppo e per fortuna nel 2020 abbiamo letteralmente tutto il mondo a mezzo metro di distanza, ogni luogo e ogni persona. Bisogna solo saper cercare e selezionare cosa può aiutare e cosa no. Personalmente prendo spunto, principalmente per il disegno, dalle letture che faccio, dalle persone che conosco o dalla musica che ascolto.
Qual è la tua paura più grande in questo momento?
Essendo stato in prima persona toccato dal COVID-19 assieme a mio padre di 69 anni, la mia paura più grande è stata sicuramente il dover vederlo morire a causa di questo virus. Attualmente, ora che è quasi completamente guarito, non ho molte preoccupazioni; sono dell’idea che finché la gente vive si possa sistemare tutto, quindi a dispetto della tragedia che sta avvenendo e i molti morti, per chi vive la vita procederà, in qualche modo.
Stai già immaginando un futuro post- Coronavirus?
È difficile da immaginare. Siamo di fronte a una situazione mai vista prima, quindi solo quando il futuro sarà presente, potremo saperlo, a mio avviso.