I mondi di
Wes Anderson sono dei macrocosmi da montare e assemblare a proprio piacimento, a tutte le sue ambientazioni viene dedicata un attenzione maniacale, la stessa riservata agli attori che recitano all’interno dei suoi capolavori.
Un mondo che ruota intorno al concetto di eleganza compositiva e perfezione estetica, dai tappeti all’interno della casa dei
Tenenbaum, passando per gli abiti impeccabili ed elaborati di
The Grand Budapest Hotel fino agli interni del sottomarino de
Le avventure acquatiche di steve Zissou. Un linguaggio visivo intricato diventato ormai un vero e proprio marchio di fabbrica.
L’ultimo numero della rivista
Apartamento, riporta una lunghissima intervista con il regista riguardo al tema dell’arredamento all’interno dei suoi film e al suo ruolo di arredatore.
“Dico sempre che la fotografia della casa di qualcuno ti dice molto di più riguardo a quella persona di quanto un loro ritratto potrebbe mai fare. Credo che in un film il tempo per descrivere un personaggio sia sempre limitato e che usare l'arredamento per farlo diventi quasi una necessità”.