Se anche le opere d'arte diventano abbigliamento
Tra NFT e vernice spray
21 Luglio 2022
Se pensando alle "opere d'arte indossabili" vi vengono subito in mente immagini nostalgiche di t-shirt tie dye o di capi dipinti con lo spray in pieno stile Y2K, abbiamo una notizia per voi. Negli ultimi anni la tendenza ha subito un upgrade tanto da diventare molto amatoriale e molto più desiderabile. Secondo Daniel Arsham l'opera d'arte come bene economico è destinata ad evolversi per tutto il 2022 “ora che gli sneakerhead, un tempo accaniti, stanno vendendo le loro collezioni privati per investire in arte e oggetti collezionabili”. Investire in un'opera d'arte è un ottimo argomento di conversazione: l'eclettica scultura nel corridoio o la dinamica stampa multimediale sopra il letto sono entusiasmanti, ma quale modo migliore di mostrare un nuovo investimento se non indossandolo? Proprio per questo un gran numero di artisti ha deciso di creare opere d'arte direttamente sugli indumenti, producendo pezzi unici in quella che potrebbe essere descritta come una "galleria ambulante" di fan in tutto il mondo. Gli amanti del settore non hanno più bisogno di andare a New York per vedere un Basquiat, ora che possono avvistarne un’opera per le strade di Milano.
All'inizio di quest'anno, Tag Heuer, l'azienda svizzera di orologi di lusso di proprietà di LVMH, ha introdotto un nuovo aggiornamento per i possessori di smartwatch che consente agli utenti di connettersi a un portafoglio di criptovalute e di visualizzare i propri NFT sul quadrante dell'orologio. Definita l'ultimo status symbol, questa mossa conferisce un significato completamente nuovo al possesso d'arte: mentre il mondo della moda continua a lottare contro la sovrapproduzione e la cultura del fast-fashion, artisti e designer stanno portando opere tradizionali su mezzi non tradizionali. Come nel caso del marchio di menswear di lusso newyorkese Robert Graham, che ha pubblicato una serie di collaborazioni con artisti per la stagione autunno/inverno 2021, reinterpretato dipinti di artisti iconici come Vincent Van Gogh, Leroy Neiman, Ryan McGinness. Il caso di Unaji&Co, azienda londinese di design, fonde invece in modo dinamico moda sostenibile e arte, ricreando editoriali di moda o immagini memorabili di personaggi del calibro di Kate Moss, Skepta o David Bowie, con l’aggiunta di elementi disegnati o dipinti. Rompendo i confini tra fashion design e belle arti, le immagini si fondono con gli abiti per creare opere d’arte uniche da indossare.
Il mondo dell'arte si sta aprendo a un nuovo pubblico, in parte per la natura trasversale e per gli interessi poliedrici che contraddistinguono le icone moderne, di cui il compianto Virgil Abloh è forse la massima incarnazione. La sua capacità di combinare elementi afferenti alla moda, all’architettura, alla grafica e, naturalmente, all’arte, ha creato un modello culturale per una nuova era di creativi e ha suscitato l'interesse delle masse. L'incorporazione di opere d'arte ha continuato a emergere anche altrove: dalle nail art dipinte con lo spray al merchandising con graffiti, passando per le magliette stampate. Tra queste la t-shirt tributo a Virgil Abloh di Kai-Isaiah Jamal ha fatto il giro dei social media, mentre una serie di artisti emergenti sta sfruttando la tendenza dell'aerografo per dare un tocco personale ai propri capi, come l’hub creativo Creamy Studios, dove felpe e t-shirt riciclate si rinnovano con disegni onnipresenti, come scheletri fumanti e interpretazioni demoniache di Spongebob, diventati celebri tra i fanatici dello skate e incorporando elementi d'arte moderna e streetwear.
La tangibilità dell'arte indossabile è forse una delle ragioni principali della sua crescente popolarità. Il concetto di indossare un capo di abbigliamento che ha richiesto ore di lavoro in un'epoca in cui la maggior parte di ciò che possediamo è prodotto in volumi tali da perdere la sua individualità e il suo fascino, è senza dubbio un fattore trainante. I capi illustrati a mano hanno una spiccata attenzione per l'artigianalità, impossibile da ottenere nel mondo del fast-fashion. Dopotutto il rapporto tra arte e moda non è un'avventura fugace, ma la conseguenza del considerare l'abbigliamento come un investimento e il rinsaldarsi di un legame destinato a durare per sempre.