Save the date - Void by Peppe Tortora
20 Febbraio 2012
Void è un'esclusiva preview di alcuni lavori che il fotografo Peppe Tortora, napoletano di nascita e parigino d'adozione, ha realizzato per il primo numero di SansSouci Magazine, curato da Tommaso Foggini e Filippo Pecora. Il progetto, realizzato con la neonata Super Spicy Production, sarà ospitato dai Doors Studios Paris, il 29 Febbraio 2012. Nella loro apparente ironia, le foto di Peppe Tortora catturano la serenità costante di una natura in perpetuo dinamismo, cristallizando su pellicola attimi di una vita che instancabilmente freme.
L'obbiettivo di Peppe si è focalizzato sulla figura dell'animale, immortalandolo in tutta la sua autenticità; talvolta di sfuggita, in un modo quasi casuale, ma a tal punto verosimile che sembra di averlo concretamente davanti gli occhi. Contemporaneamente il fotografo restituisce a questo eclettico zoo una sorta di eccentrica nobiltà, umanizzando i suoi soggetti tramite delle lettere maiuscole che li introducono, proprio come se si trattasse di veri personaggi. L'atmosfera che avvolge le immagini è velata da un alone di mistero, tutto sembra chiaro, semplice ed elementare, ma c'è qualcosa che si sottrae alla comprensione umana, che si nasconde nelle profondità inaccessibili del loro sguardo. Gli animali restano irraggiungibili, la loro stessa presenza è effimera, proprio come se li guardassimo attraverso un sogno aldilà del quale non ci è concesso andare.
Void is an exclusive preview of some works realized by Neapolitan born and Paris based photographer Peppe Tortora for the first issue of SansSouci Magazine, edited by Tommaso Foggini and Filippo Pecora. The project, presented by the newborn Super Spicy Production, will be hosted by the Doors Studios Paris, on Wedensday February 29, 2012.
In their apparent irony, Peppe Tortora's photos capture the nature pervaded by a constant dynamic serenity, crystallizing in images moments of a life that beats tirelessly. Peppe's lens have focused on the figure of the animal, immortalizing him in his own shapes, sometimes just glimpsed, but in a so realistic way that seems to have him in front of our eyes. At the same time thephotographer gives to this eclectic zoo a sort of eccentric nobility, humanizing his subjects by introducing them through their capital letters, like they were real characters. The pictures' atmosphere is surrounded by an air of mystery, everything seems clear, simple and elementary, but there is something that escapes to the human understanding, which is hidden in theinaccessible depths of animals eyes. The animals remain unreachable, also their presence is faded, as if we were looking at them through a dream that we are not allowed to cross.