C’è un account Instagram che raccoglie le planimetrie di Milano
‘Plans of Milan’ racconta l’architettura nascosta della città
25 Marzo 2021
Chi vive da abbastanza tempo a Milano ha imparato a riconoscerne gli stili architettonici. Ci sono i palazzi a ringhiera tipici dei Navigli, quelli storici di Brera e di Corso Buenos Aires, quelli iper-moderni di Garibaldi e Isola – ma la maggioranza del tessuto urbano di questa città è composto da edifici che potremmo definire di "moderni", innalzati fra la fine della Seconda Guerra Mondiale e gli anni ’80, spesso anonimi quando scompaiono nel fondale della nostra attenzione di passanti ma firmati da architetti illustri come Giovanni Muzio, Luigi Mattioni e Ignazio Gardella.
Raccontare la dimensione nascosta dell’architettura urbana (nascosta letteralmente sotto le facciate e gli intonaci) è la missione di @plans_of_milan, un account Instagram che, a differenza di molti altri account dedicati all’urbanistica milanese, non posta foto degli edifici ma delle loro planimetrie interne. L'account è gestito da un architetto che preferisce restare anonimo, tutto ciò che possiamo dirne è che vive e lavora a Milano e che ha deciso di trasformare le sue bacheche di Pinterest in un account Instagram solo nel 2020. Questo è quanto ci ha detto:
«Non amo Milano perché l'amore rende ciechi. Ci "sto insieme". Geometrie, pattern e figure mi appassionano da sempre e ho iniziato a selezionare e collezionare i disegni più interessanti come strumento di ricerca. Nel 2020 ho deciso di aprire un account di Instagram».
Un lavoro specialistico, a metà fra il tomografico e il filologico. Non a caso a ciascuna planimetria si accompagna il nome dell'architetto, l'indirizzo e l'anno di costruzione. Quasi un invito, da parte dell’anonimo curatore, a guardare alla complessità nascosta di edifici che spesso diamo per scontati e a recuperare la storia di un ambito creativo, quello dell’architettura urbanistica, che monumenti storici e grandiosi grattacieli mettono a volte in ombra. La selezione applicata da @plans_of_milan è davvero enciclopedica: si va dall’Edificio Montedoria di Gio Ponti al condominio di Piazza Aquileia di Vico Magistretti; dai palazzi di Corso Venezia alle chiese moderniste e al Teatro dei Filodrammatici. Quasi a dire che a Milano il design di nasconde davvero dietro ogni angolo - cosa che in effetti corrisponde al vero.
L’estetica rigorosamente minimalistica dei post mostra Milano come una città-libro da sfogliare e la sua architettura come un lavoro labirintico e cerebrale – uscendo cioè dalla trita estetica da cartolina e decorativa di Instagram e osservando la città con una razionalità “catastale” che però è anche la stessa ottica dei creatori di quegli edifici e dunque una lente più sincera attraverso cui apprezzare il loro lavoro.