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Herzog & de Meuron, Museum der Kulturen Basilea

Herzog & de Meuron, Museum der Kulturen Basilea

Perfettamente integrata nello skyline cittadino, la corona posizionata  dagli architetti Herzog & de Meuron sull’edificio che ospita il museo della cultura a Basilea è una lezione su come la contemporaneità possa vestirsi di tradizione.â?¨ Ospitante al suo interno sale espositive, la nuova copertura nasce da un gioco di specchi distorti in cui i tipici tetti a falde inclinate della città, come specchiati e deformati, ritrovano il proprio spettro nella rilettura noir dei due progettisti svizzeri, già prestatisi a questa sorta di metodo caricaturale per cui uno sguardo al contesto è sufficiente per immagazzinare i caratteri tipici locali e ridisegnarli secondo l’informalità contemporanea. Il duo, originario di Basilea, torna a lavorare nella propria città madre con una rinnovata sensibilità per la pre-esistenza all’interno della quale intervengono, e con un’ineffabile sapienza nel gestire materiali e soluzioni costruttive più che attuali. L’oggetto corvino posizionato in cima all’edificio, infatti, è rivestito da tegole in ceramica sagomate al di sotto delle quali è nascosta una solida struttura in telaio d’acciaio adatta alla destinazione museale. La mano dei due progettisti è arrivata inoltre a pretendere la rivoluzione di ambienti interni all’edificio esistente, nell’ambito della ricerca della totale amalgamazione dei due oggetti, per creare locali-lucchetto che leghino dall’interno il vecchio edificio alla nuova esistenza. ¨Un notevole esercizio di discrezione, in presenza di un contesto architettonico dalla forte personalità, intrecciata alla pura esibizione di linguaggi contemporanei e volubili.

 
 
Perfectly integrated into the city skyline, the crown placed by the architects Herzog & de Meuron upon the museum of Basel is a lesson on how contemporary can dress itself with tradition. â?¨Hosting inside the exhibition halls, the new cover was created by a game of distorted mirrors in which the typical pitched roofs of the city, such as mirrored and distorted, found its spectrum in the noir reinterpretation of the two Swiss designers, who have already adopted this method according to which a look at the context is sufficient to catch the local characters and redesign these with contemporary informality. ¨The duo, originally from Basel, back to work in their hometown with a renewed sensitivity to the pre-existence and with ineffable wisdom in handling materials and constructive solutions rather than current. The dark object located at the top of the building, in fact, is covered with ceramic shaped tiles that hide a solid steel frame, suitable to the destination museum.â?¨The hand of the two designers also came to claim the revolution of the existing building interiors, in the pursuit of total combination of the two objects, to create lock-rooms that link the old building with the new existence. ¨A significant exercise of discretion, in the presence of an architectural environment with a strong personality, interwoven with the pure exhibition of contemporary and flighty languages.