Il writer che copre i murales fascisti con il cibo
CIBO combatte odio e razzismo con una street art dagli ingredienti molto “appetitosi”
15 Ottobre 2018
Combattere odio e razzismo con tanta gioiosa fantasia è possibile. L’artista e writer Pier Paolo Spinazzè, conosciuto come CIBO, lo fa da oltre dieci anni: ripulisce i muri della sua città, Verona, e della provincia da svastiche, croci celtiche e messaggi di odio, ricoprendoli con pasta, pizza, frutta, biscotti, dolci e tanti altri piatti colorati e deliziosi. In un periodo di radicata e preoccupante rinascita dell’ideologia di estrema destra e politiche all'insegna dell'intolleranza, racconta il trentenne veneto,
"Un artista ha il dovere di dare il suo contributo civico. Il mio è cancellare le scritte e i simboli fascisti dai muri. E siccome Verona è la mia galleria, io voglio che la mia galleria sia ripulita dall'odio".
Tutto è iniziato qualche anno fa con le parole "Tito boia" scritte sul muro di una casa a Campagnola di Zevio cancellato con un wurstel che, ricoperto nuovamente con simboli d’odio, Pier Paolo ha risistemato spargendo delle salse. Così è partita l’avventura di CIBO, il suo modo di contrastare cattiveria e ignoranza, senza offese e senza rabbia, portando immagini vivaci della cucina italiana su edifici e lungo le autostrade. Pur essendo consapevole della temporalità dei propri interventi e nonostante abbia ricevuto minacce quotidiane per il suo lavoro dall'estrema destra, il writer è deciso a continuare questa sua forma di espressione che gli permette di veicolare messaggi importanti ad un grandissimo pubblico e spera di essere un esempio per altri artisti.
Una curiosità: nei suoi murales CIBO cerca di essere territoriale e stagionale, come rivela repubblica.it "Ogni territorio ha i suoi prodotti e le sue eccellenze. Se sono nella terra dell'asparago, disegno asparagi per coprire croci celtiche e scritte "dux". Idem vale per il pesce, la polenta, l'uva".