Siamo stati a… No Soul For Sale – A Festival of Indipendents
25 Maggio 2010
No Soul For Sale – A Festival of Indipendents
Londra, Tate Modern, 14 -16 maggio 2010
Sabato scorso faceva caldo, Londra non mi pareva più la stessa. Sarà stato il giardino della Tate Modern pieno di gente stravaccata sull’erba e dedita al cazzeggio e al consumo di birra e cannabinoidi, o perché la quasi totalità dei presenti era, effettivamente di nazionalità italiana, ma l’impressione che si aveva era quella di un Fuorisalone milanese nei suoi giorni migliori.
La causa? L’evento No Soul for Sale organizzato per festeggiare il decimo anniversario dell’apertura della Tate Modern. No Soul For Sale non è né una fiera di arte né una mostra, ma un festival per celebrare lo spirito di indipendenza e di diversità del mondo dell’arte, secondo le intenzioni dei curatori – Cecilia Alemani, Maurizio Cattelan e Massimiliano Gioni (tutti italiani, guarda un po'!). In mostra 70 mini-mondi artistici, tra istituzioni alternative, organizzazioni artistiche non-profit, collettivi artistici e imprese underground provenienti da ogni parte del globo, disposti su un reticolo di lotti di uguale dimensione disegnato sul pavimento con il nastro adesivo rosso. Riprendendo l’idea del set teatrale del film Dogville di Lars Von Trier, l’allestimento delle Turbine Hall crea in questo modo la mappa di una città immaginaria in cui distanze e gerarchie vengono abolite. Un festival volutamente incasinato e anarchico, che si direbbe quasi fuori luogo negli ambienti sacri della Tate, ma che invece riesce benissimo nell’intento di avvicinare e coinvolgere pubblico nel mondo dell’arte contemporanea. La mia amica Giulia, che è venuta a farsi un giro con me, ha commentato: “Mi piace un sacco questo evento. Mi piace appunto perché, per essere la Tate, mi sembra un buon diversivo, in questo modo perde il suo carattere scolastico-istituzionale e diventa un luogo più attivo e vibrante, grazie alla confusione creata dagli artisti in mostra.”