inhabit #5 - Nada Elkalaawy
Il mio rifugio, il mio santuario, il mio porto sicuro
25 Aprile 2017
La protagonista di inhabit #5 è Nada Elkalaawy, un'artista che divide in due il suo cuore e la sua casa, a metà tra Alessandria d'Egitto e Londra. Le abbiamo chiesto cos'è per lei "home" e questo è il risultato.
Nada Elkalaawy
Il mio rifugio, il mio santuario, il mio porto sicuro, i quieti pensieri che mi danno conforto e mi rilassano.
Alessandria, Egitto: il luogo dove sono cresciuta e dove ho passato la mia infanzia, è sempre stato per me il simbolo dell'idea di "casa". Dopo aver vissuto gli ultimi 6 anni a Londra quest'idea però è cambiata. La mobilità, soprattutto in occidente, fa ormai parte del corso naturale delle cose, mentre nelle comunità e culture orientali, come quella da cui provengo io, sembra esserci ancora un profondo attaccamento tra l'individuo e l'ambiente.
Anche se vorrei immaginare di potermi sentirmi a casa in ogni luogo, mi sembra di poter considerare casa solo lì dove conservo i miei ricordi più importanti. Se casa è là dove c'é il cuore, allora letteralmente parlando, la mia casa è dove mi trovo fisicamente, ma la domanda è perchè io abbia nostalgia di casa quando già mi trovo a casa? Sono arrivata alla conclusione che casa per me non è necessariamente un luogo, ma piuttosto un'atmosfera e quell'aura che circonda le persone. Se dovessi tornare in Egitto e la mia famiglia e i miei amici non ci fossero più, nessun luogo sarebbe più casa, nemmeno Londra.
Questo potrebbe essere il mio sogno utopico, la mia casa come fusione di due mondi; due diversi Paesi, due diverse culture e persone diverse tra di loro.
"Casa non è dove sei nato, casa è dove finisce ogni tuo tentativo di fuga" – Naguib Mahfouz
Nata nel 1995, Nada Elkalaawy è un'artista che vive e studia a Londra. Frequenta un corso di laurea in Fine Arts presso la Kingston University e attualmente segue anche il Master in Fine Art alla Slade school.
Credits
Instagram @nadakalaawy
Web site nadaelkalaawy.com