"Era una scarpa che avevo sempre sognato", dice il fotografo veronese con base a Milano, Jon Bronx parlando delle sue Dr. Martens. Il primo modello che comprò fu una stringata 1461 – un modello che simboleggiava il suo amore per la musica punk, rock e indie” che ascoltava al liceo e che ascolta ancora. Facciamo un giro con lui nella zona di Ticinese, tra le Colonne di San Lorenzo, un posto che l’ha cullato i primi anni a Milano e che ancora oggi ama particolarmente. 

Michela d’Angelo ricorda con una nitidezza estrema il suo primo paio di Dr. Martens: «Un paio di 1460 bianchi, che sono il classico stivaletto alto», dice senza esitare, «da mettere con calze a rete nere e t-shirt di varie band». Una passione per il brand che è iniziata con quegli stivaletti bianchi espandendosi anche alle colorway nera e burgundy.

Il primo paio di Dr. Martens di Simone Furlan fu «il mocassino, che io non conoscevo di Dr. Martens. Ne comprai un paio nero con le due nappine – proprio super British». Ma anche se il suo primo modello rappresenta l’offerta più preppy del brand, le memorie che gli item del brand evocano per lui riguardano i punk londinesi: «Quando vivevo a Londra andavo spesso a Camden Town e c’erano un sacco di negozi che vendevano Dr. Martens e tanti punk che le indossavano». Dato il suo lavoro di celebrity status, comunque, le associazioni estetiche e storiche si accavallano per Simone, toccando «gli Hipster e le altre sottoculture che si sono appropriate della scarpa e poi l’hanno riletta a loro modo».