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IF U WANNA BE ISTERIKA: LA MARIA COURTNEY ANTONIETTA DI MEADHAM KIRKHOFF

IF U WANNA BE ISTERIKA:  LA MARIA COURTNEY ANTONIETTA DI MEADHAM KIRKHOFF

Mascara colato, lip gloss e ginocchia sbucciate. Chiudetevi nella vostra stanza da teen agers anni 90', sprofondate in un baratro di confusione ormonale, riempitevi la faccia di stickers e fate credere al vostro specchio di essere la reincarnazione di Kathleen Hanna delle Bikini Kill con tanto di spazzola a mo di microfono. Il risultato non vi convince? Apparite ai vostri occhi più che altro come la Katy Perry della situazione? Levatevi i leggings fosforescenti e non disperate: l'arte di essere una Lady Isterika si sa, non è così semplice. Secondo ogni dizionario o qualsiasi diario segreto adolescenziale che si rispetti, la signorina psiconevrotiKa in questione deve essere dotata di suggestionabilità, dipendenza, tendenza alla drammatizzazione e all'esagerazione ma soprattutto deve essere posseduta dalla teatralità e dall'esibizionismo. Ed ecco che dai remoti e patinati backstage di una London Fashion Week straripante e fashionista si innalzano i fautori del bibitone in chiave pret a porter per ogni wannabe isterica contemporanea che si rispetti: Mister  Edward Meadham e Sir Benjamin Kirkhoff.

 Portatori di una visione eccentrica e dolly grunge, i due designer si impongono e affermano dall'alto di un grande frullatore dove mescolano e fondono, senza esclusione di scintille e di colpi, Courtney Love e Maria Antonietta, show girl e ballerine volanti, Madama Ciccone e la Vergine Maria. Il risultato? Una sorta di baby bunny girl, eccentrica e isterica, ironica ed esagerata, a tratti sognatrice, assolutamente adorabile, senza dubbio esaltata: il tutto condensato in un grande e meraviglioso urlo saturo di gioia e deliziosa rabbia. 

A capitanare le muse ispiratrici della situazione in pole position troviamo queen Courtney e la sua band (The Hole), e in particolare il video del mega pezzone Miss World e la scena finale di quest'ultimo nel quale la Love, dall'alto di una torta nuziale getta un mazzo di fiori, situazione emulata e venerata all'interno dello stesso fashion show costellato, oltretutto, da tante adorabili fake Courtney, che, indossando una riproduzione del gold dress (nelle sue varianti) che la regina del grunge portava nel '94 sul palco del Reading Festival, si agitano in uno psichedelico can can. Altra grande fonte d'ispirazione la trend setter del 700 Maria Antonietta, la delfina glamour del gioco d'azzardo che mangiava brioche affogando la propria teatralità nelle rendigote firmate Rose Bertin. Due grandi isteriche per eccellenza insomma, sicuramente un duetto di signore dall'esibizionismo drammatico e coinvolgente. A chiudere la carovana di icon girl appese nello studio del duo Meadham-Kirkhoff, una su tutte l'autoritratto della sublime teen-ager trash Arvid Bystrom, baffo rosa disegnato sul volto, posizionato su una cornice di satin rosa, manifesto di un perfetto reindirizzamento positivo e contemporaneo del vecchio cliché della starlette tipica fotografata in posa glamour su di un letto satinato (per l'appunto).

Un'esplosione di colori pastello, lustrini rosa e cristalli ricamati, piume di struzzo e fake fur. Borderie anglaise e ricami zardosi dal richiamo ispanico a mo di flamenco style, filati di orpelli iridescenti e paillette irriverenti. Un too much to see sorprendente ed esaltante, interi baby dress e capispalla somiglianti a snowflakey di carta ritagliata, di quelli che si fanno all'asilo dove tutte le signore e i loro gatti si tengono per mano, e pezzi da maniaci del dettaglio, uno su tutti il Mary Kate dress realizzato completamente da ricami a forma di mini ballerine tridimensionali prese in prestito da vecchie postcards, con tanto di tiare di cristallo e filo di perle.  E ancora grembiulini dalle applicazioni cartoon anni 70 ( Teddy Bear e i vari protagonisti dei Toy Mirror Vanity), hotpants luccicanti da showgirl d'altri tempi ed abiti di satin e jacquard innaffiati da nastri e nastrini, dotati di "oblò" pettorali e piume di marabù.

A coronare in tutti i sensi la situazione le parrucche dipinte da James Pecis per l'occasione, una fusione drammaticamente fresh & cool tra il biondo Marylin e lo schizzo - sprazzo di colore isterico che una situazione tale richiede. Ciliegina sulla torta (nuziale by Courtney) le scarpe cakelike in collaborazione con Nicholas Kirkwood: grandi, glitterate, frilly e con delle somiglianze ai copriletti patinati, le platforms più ridicole e divertenti, ma sopratutto deliziose che una isterika con la risata all day long possa richiedere. 

In conclusione mie care lady, non vi basterà una crisi psiconevrotica per una tinta sbagliata: la strada per diventare una vera isteriKa Icon è lunga e piena di glitter. Amen.

 

Ruined mascara, lip gloss and scraped knees. Lock yourself in ur teen ager's bedroom, fall into hormonal confusion and convince ur mirror that u are the Kathleen Hanna's reincarnation using the hairbrush as a microphone. You are not convince about that? You look like Katy Perry? Take off the leggings and don't give up, be a lady isterika, you know, is not easy.  As every dictionary or personal diary say, miss psychoneurotic must be suggestible, dramatic, exaggerated, exhibitionist and theatrical. 

So if you wanna be a very lady isterika take a look to the most psycho-girlish collection of the season: the Meadham-Kirkhoff show.

Bearers of an eccentric and dolly grunge vision, this designers whirl in their creation, Courtney love and Maria Antonietta, show girls and flying dancers, Madama Ciccone and the Vergin Mary. 

The result? A kind of baby bunny girl, eccentric and hysterical, ironic and dreamer, lovely but absolutely enhanced: a big wonderful scream full of happiness and delicious anger.

An explosion of pastel colors, pink glitter and embroidered crystals, ostrich feathers and fake fur.

Borderie anglaise and decoration zardosi flamenco style, yarns of iridescent tinsel and irreverent paillettes. A "too much to see" surprising and exciting, baby dress and outerwear similar to snowflakey of paper cut, wonderful pieces like the Mary Kate dress, made entirely by embroidery of tiny tridimensional dancers recalling old postcards, with their crystal tiaras and string of pearls. Small aprons with 70's cartoons application like Teddy Bear and the other protagonist of the Toy Mirror Vanity, shining hotpants and dress of satin and jacquard with "pectoral portholes" and marabou feathers.

Best thing of the show, the painted wigs of James Pecis, a fresh and cool dramatic fusion between the Marylin blonde and the hysterical flash of color that a situation like this wants. Icing on the cake: the cakelike shoes by Nicholas Kirkwood: big, glitter, frilly like a bedspreads coated, the most ridiculous and funny paltforms, but very delicious that a lady isterika absolutely wants.

So, my dear, a psychoneurotic crisis for a wrong hair dye is not enough: the road to be a very lady isterika is hard and full of glitter. Amen