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Talent Corner - Vincent Billeci

Dalla Sicilia con Amore

Talent Corner - Vincent Billeci Dalla Sicilia con Amore

La Sicilia e i suoi suggestivi paesaggi hanno fin dall’inizio scritto la storia di uno dei brand più famosi al mondo come Dolce&Gabbana. Perché la Sicilia è una terra davvero multiforme ed eterogenea che pulsa costanti vibrazioni verso ogni direzione. E’ anche la terra del freschissimo nuovo talento Vincent Billeci, che fa del suo amore spassionato per la Sicilia e le sue tradizioni religiose, l’essenza più intensa delle sue creazioni. Inserito anche da Vogue.it trai giovani talenti più promettenti, Billeci costruisce la sua ultima collezione autunno/inverno 2013 proprio su queste coordinate, richiamando tra astrattismi, dettagli opulenti e sovrapposizioni contemporanee qualcosa di più antico, come le atmosfere tipiche sicule delle feste e processioni religiose. Una moda, la sua, che fonda le sue radici su un continuo andirivieni tra arte e folclore siculo e grafismi ultramoderni. Il tutto ovviamente concepito e prodotto a Palermo, in un atelier dove lo stilista tira fuori l’anima della sua isola.

 

1. Ciao Vincenzo, innanzitutto complimenti! Ci racconti qual è stato il tuo percorso?

Da quando ero bambino, ho sempre immaginato di diventare uno stilista, un sogno, una passione, una ragione di vita che con gli anni è diventata sempre più forte. Intraprendo gli studi nella mia città a Palermo, all’Accademia di Belle Arti e in concomitanza continuo la mia formazione frequentando lezioni di taglio, cucito e modellistica, per poi iscrivermi al corso di Fashion Design allo IED Moda a Milano. Terminata l’Accademia sento il bisogno di raccontare il mio “gusto estetico”, lo splendore della mia terra. L’amore per Palermo mi ha permesso di intraprendere un percorso stilistico personale, l’unica soluzione per iniziare a costruire il mio immaginario.

 2. Quali sono le difficoltà che incontra un giovane designer quando vuole dare vita alla sua linea personale?

Penso che per qualsiasi grande progetto, le difficoltà iniziali siano tantissime. Bisogna lavorare con grande impegno e costanza, gli ostacoli da combattere ogni giorno sono molteplici, ma con la giusta umiltà, grinta e passione si riesce a far tutto.

3. Quanto è difficile tenere in piedi un proprio brand al giorno d’oggi?

Credo che oggi come non mai, stiamo assistendo ad un numero elevatissimo di stili e stilisti. Bisogna essere unici, riconoscibili, riuscire a raccontare con degli abiti una filosofia ben precisa, non è una cosa semplice. 

Quando il pubblico riesce a percepire la tua “storia” nelle collezioni, si crea un forte legame, un immaginario condiviso del brand, è questo l’obiettivo che ogni giorno mi prefiggo per le collezioni Vincent.

4. Il tuo processo produttivo come avviene?

Al momento avviene tutto in Sicilia, precisamente nel centro storico a Palermo. Ho la fortuna di collaborare con bravissimi artigiani, tutto rigorosamente MadeinSicily.

5. La collezione invernale 13/14 si muove in una perfetta armonia tra organze scintillanti e pvc, mussole, satin e nappa. Quasi un barocco contemporaneo. Come è nata?

La collezione FW 13/14 nasce dai miei ricordi infantili legati alle feste religiose della mia città. Ricordo la magia, la grande atmosfera di festa, le luminarie che illuminavano ogni via, le bancarelle con i dolciumi, i fumi colorati, e la musica della banda. Una moodboard decisamente intensa e ricca di suggestioni, tutto questo strettamente legato ad artisti contemporanei come Massimo Bartolini.

6. Moda, arte, viaggi, cinema: dove trovi ispirazione maggiore?

Sicuramente Palermo è il punto di partenza, da li parte tutto il processo creativo. Sono un grande appassionato di arte contemporanea, adoro tutte quelle pratiche artistiche dove il corpo e la sperimentazione sono al centro dell’indagine estetica.

7. La rosa è un tema importante per te: ci racconti cosa rappresenta? 

La rosa nella collezione invernale è nata quasi come in un sogno. Mi trovavo nel santuario di Santa Rosalia a Palermo, e chinandomi davanti la bara della santa mi accorgo che la “santuzza” ha tutto il capo e i piedi ornati da grandi rose d’oro. La rosa è un segno di devozione e di amore per la patrona della città che ho voluto fare subito mio, penso che racchiuda in sé tutto l’amore e la profonda fede verso la Santa. Da qui è nata la Rosalie bag, una borsa dal design contemporaneo ma ricca di quella simbologia legata alla mia terra, come anche le due forcine laterali che richiamano le forcine per capelli delle anziane signore tipiche dell’entroterra siculo.


8. Un altro tema a te molto caro è la religione: come la trasponi nelle tue creazioni?

Nasco da una famiglia molto religiosa, la religione ha avuto sempre un ruolo fondamentale nella mia vita. Palermo è una città ricca d’iconografie religiose, Madonne, maestosi riti del venerdi santo, il legame con la fede è intensissimo. Vuoi o non vuoi tutto questo mondo entra dentro te. Con grande passione lo rielaboro in una chiave decisamente contemporanea.

9. Orgoglio siciliano: quanto c’è di questa terra nel tuo modo di interpretare la moda?

Orgogliosissimo direi….se non fossi nato a Palermo.. chissà!Nascere e vivere gran parte della vita in una terra cosi ricca di arte e folclore, ti permette di avere un bagaglio culturale che porterò sempre con me.

10. Parlando della comunicazione, leva importante per i giovani emergenti, che ne pensi dei fashion blogger?

Penso che il web, i social media, e i fashion blogger siano tra le più grandi conquiste del XXIsec. In prima persona ho avuto la possibilità di farmi conoscere attraverso un tam tam mediatico ad un pubblico internazionale, impensabile per stilisti di vent’anni fa. Una grande risorsa, indispensabile per talenti che vogliono farsi conoscere al grande pubblico, ma che bisogna saper gestire.


Sicily and its picturesque landscapes have written the story from the beginning of one of the most famous brands in the world such as Dolce & Gabbana. Sicily is such a multiform and heterogeneous landscape that pulsates constant vibrations towards every direction. But it’s salso the land where the young and fresh talent Vincent Billeci comes from: his passionate love for Sicily and its religious traditions represents the most instense essence of his creations. Mentioned by Vogue.it as one of the most promising talents, Vincent builds his latest F/W 2013 collection on these coordinates, recalling, through opulent details and contemporary layreings, something ancient, like the typical Sicilian atmospheres of the religious feasts. Its style lays its foundations on a continuous bustle between Sicilian art and folklore and ultramodern graphics. Of course, all absolutely created and produced in Palermo, in an atelier where the deisgner takes his isle’s soul out.


1. Hello Vincent. First of all, congratulations. Can you tell us more about you studies and background?

I’ve always imagined to be a designer since my childhood. It was a dream, a passion that has become stronger and stronger during the years. I took up the Fashion design studies in Palermo, at The Accademia delle belle arti while, attending at the same time sewing and cutting courses. Then, I continued my studies at IED, in Milan. When I finished the school, I felt I needed to tell about my aesthetics, and the beauty of my land. The love I have for Palermo allowed me to take up my own stylistic path, the only solution that could give life to my imagination.

2. Whats are the obstacles that a young designer run into when creating his first collections?

I think that obstacles are common in every big project one has.. One needs to work hard beacause obstacles are always there buto ne can easily fight with strength, humility and passion. 

3. How hard is it today to keep and manage one’s own brand?

I think that nowadays like never before, we’re witnessing a great numbers of trends and designers. One needs to be unique, recognizable and able to tell a precise concept with their collection. This is not easy. When the public manages to perceive your story in your collections, a strong bound between the designer and the public is created and this is the goal that I set to myself every day.

4. Can you describe your production process?

At the moment it is all based and produced in Sicily, in Palermo’s centre. I’m very lucky to have the opportunity to collaborate with great artisans. Everything is all made in Sicily.

5. The F/W13 collection is a perfect harmony between shining organzas, satin, pvs and napa leather, like a contemporary baroque. What was the inspiration?

The collection takes its inspiration from my childhood memories which were all about the religious feasts in my town. I can still remember the magic, the great feasty atmosphere, the lights shining on every street, the stalls with their candies and the music of the marching band.

6. Fashion, art, travel and cinema: what’s your major inspiration? 

Palermo is the starting point for sure, it is where the creative process starts from. But I am also fond of contemporary art, I love all those artistic practices where the body and experimentations are the centre of the aethetic research. 

7. The rose is a very important theme to you. What does it exactly represent for you?

The rose in this current collection was born like in a dream. I was inside the Sanctuary of Saint Rosalie In Palermo and, while bending down towards the coffin of the Saint, I realized that she has all head and feet adorned with big golden roses. The rose is a sign of devotion and love for the town patron and i wanted to make it mine immediately. It symbolizes all the love and faith towards the Saint. That is where The Rosalie bag comes from: its design is very contemporary but the bag is very rich of all those symbols linked to my land such as those two lateral pins recalling the hairpins that old women wear in Sicily.

8. Another theme that is very dear to you is religion: how do you transpose  it into your creations?

My family is very religious and religion has always had an essential role in my life. Palermo is full of religious iiconographies, grandiose rituals of Good Friday andPalermo so the bond with faith is very intense. All this world enters in you, even if you don’t want to. What I do is trying to re elaborate  and adapt it to our contemporary reality.

9. You’re very proud of your Sicilian origins: how much  of this land is present in your way of interpreting fashion? 

Very very proud of being Sicilian! Who knows what I would be if I was born somewhere else. Being born and living the majority of your life in a land that is so rich of art and folklore, allows you to have such an amazing cultural background! 

10. Talking about communication, important incentive for emerging talents, what do you think of fashion bloggers? 

I think that web, social media,and fashion bloggers are part of the biggest conquests of this century. I had myself the chance to let the international public know about me through different medias and this is something that was simply unthinkable twenty years ago. They are a big resource for those talents who want to reach a big and  international audience. They are, however, a resource that needs to be well managed.