Exclusive interview to
I hurt I am in fashion
March 4th, 2011
“Estremo”, sarcastico, talvolta persino iconoclasta.
Questo è “I Hurt I am In Fashion” - il fashion blog che non ti aspetti, potremmo dire.
Immagini che catturano l’attenzione e testi estremi/estremamente ironici camminano fianco a fianco e ci conducono in quella realtà spesso e volentieri controversa che è il mondo della moda.
Con un dito costantemente tenuto sul polso del glitterato universo della haute couture e dei suoi abitanti – modelli, fotografi e hipster assortiti –IHIIM genera punti di vista sempre nuovi e nuovi modi di interpretare questo “mondo malato” di cui tutti noi siamo perdutamente innamorati.
Ma ora facciamo un timido passo indietro, e cediamo loro la parola.
1. In questi ultimi mesi c’è stato parecchio “rumore” (online) intorno a “I Hurt I am In Fashion”. Chi e cosa c’è dietro questo blog?
Piuttosto che a una persona sola, è più indicato pensare alle migliaia e migliaia di persone che ogni giorno visitano il blog. È un po’ come una bella lezione di yoga: IHIIF fornisce il contesto ma ciascun utente ci mette se stesso e le proprie caratteristiche, respirando ognuno secondo il proprio ritmo.
2. Come mai vi siete focalizzati sulla moda, perché avete scelto di trattare questo e non un altro argomento?
Eravamo convinti del fatto che ci fossero alcuni aspetti e temi legati all’industria della moda che dovessero essere affrontati. Ci sono miliardi di blog che scrivono di moda e IHIIF è uno di quelli, solo più esigente.
3. Come funziona il vostro lavoro? Voglio dire, in genere partite da un’immagine che cattura la vostra attenzione, e poi create qualcosa intorno ad essa?
Il più delle volte il punto di partenza è proprio una foto, un’immagine.
Se ne individuiamo una in grado di far emergere alcuni aspetti specifici legati al mondo della moda, allora fa al caso nostro.
4. Qual è la vostra principale fonte d’ispirazione (internet, riviste,…)?
I giorni da riviste-dipendenti sono finiti, ora l’attenzione è interamente concentrata sul web. In media bisogna scandagliare qualcosa come 60-80 link ogni giorno prima di riuscire ad individuare le risorse da cui trarre i contenuti da riproporre poi sul blog.
5. Parlando di internet, qual è il vostro rapporto (se ne avete uno) con il mondo dei blog? Dei fashion blog, in particolare, che mai come ora stanno vivendo un grande momento… Che cosa pensate di questo fenomeno?
Ovvio che esiste un rapporto con il mondo dei blog, a partire dal ruolo attivo che IHIIF ha in relazione al mezzo di comunicazione coinvolto – cioè appunto il web. Sicuramente non riusciamo però ad immaginarci allegri brunch in compagnia delle Tavi e Bryan Boy di turno.
Ciò che vale per chi decide di occuparsi di blogging in generale vale anche per chi decida di farlo nell’ambito della moda: ossia, tutto richiede necessariamente di essere poi decifrato dalla vox populi,e in questi ultimi anni i blog hanno ampiamente dato conferma di ciò. I fashion blogger avrebbero tuttavia la possibilità di ritagliarsi qualche opportunità a livello di business proprio grazie ai loro blog, dato che lo stesso fashion system li sta trasformando in un nuovo canale di marketing.
Di fatto, sembra che per entrambi i contesti d’espressione le cose potrebbero non riuscire ad superare mai una certa fase di “giudizio generale” ed effettivamente – e lo diciamo con tutto il rispetto – I blog non hanno poi quell’influenza che ci piace pensare possano avere.
Una volta che la maggior parte dei blogger avranno capito come piazzare e gestire spazi pubblicitari e link commerciali (ad esempio a negozi, online e non), cosa che peraltro sta già avvenendo in maniera piuttosto diffusa, allora il blogging come voce indipendente potrà dirsi morto.
Ovviamente a quel punto subentrerà poi qualche altro fenomeno, per cui non ci dobbiamo preoccupare troppo.
Ma forse dovremmo semplicemente abbandonare i nostri computer a casa e riversarci in strada lanciando qualche operazione di guerrilla urbana, rompere un paio di finestre, o imbrattare qualche muro di spray. Sounds refreshing.
6. Vedo che avete deciso di aprire il blog con una citazione di Terry Richardson (che tra l’altro è uno dei miei fotografi preferiti, N.d.R.): rappresenta per voi una sorta di “musa”?
Uh, beh, in realtà non lo è. La citazione è dovuta all’intenzione di voler enfatizzare il fatto che sia Terry Richardson che IHIIF “facciano male” (“hurt”, N.d.R.), ma per ragioni molto diverse.
7. Ora immaginate di avere l’opportunità di incontrare ed intervistare un persionaggio qualsiasi (designer, modello/a, fotografo/a, giornalista,…) appartenente al mondo della moda. E un’unica domanda a disposizione: chi scegliereste? E quale domanda gli/le porreste?
Rei Kawakubo. Abbiamo appena terminato di leggere il numero invernale di 032c magazine che comprende una voluminosa sezione dedicate a lei e al suo lavoro. Piuttosto affascinante. Ci piacerebbe saperne di più sul suo punto di vista e su come si è evoluto nel corso degli anni.
Edgy, sarcastic, sometimes even iconoclastic.
This is “I Hurt I am In Fashion”, the fashion blog you would never expect to bump into during your online sessions.
Catchy images and extreme/ly ironic texts walk side by side and conduct you through the often controversial fashion world.
Constantly keeping a finger on the pulse of the glittering world of haute couture and its inhabitants – models, photographers and assorted hipsters – it creates new points of view and ways to interpret this sick universe we are all fond of.
Now we humbly step back to give them a voice.
1. These later months there’s been quite a fuzz (online) around “I Hurt I am In Fashion”. Who’s and what’s behind it?
Rather than one person, it’s better to think that there are several thousand people behind it, the ones who visit everyday. It’s like a good yoga class - IHIIF provides environment but you set your own limits and breathe on your own accord.
2. Why did you start writing about fashion, why didn’t you pick up any other topic?
There was a strong feeling that there are some issues with the industry that needed to be addressed. There are a gazillion blogs out there that write about fashion and IHIIF is one of them, only that it’s more demanding.
3. How does your work develop? I mean, do you usually start from a picture that captures your attention, and then create something around it?
Most often from a picture. If there’s a distinctive picture that overlaps with some specific experience with the industry, it usually makes for a good caption.
4. What’s your main source of inspiration (the web, newspapers,…)?
The days of being a magazine junkie are gone and it’s almost entirely the web nowadays. It takes to scan anywhere between 60-80 links daily to look for sources.
5. Talking about the web, what’s your relationship (if you have any) with the blogging world? Fashion blogs, in particular, are having a great moment right now… what do you think of this phenomenon?
Of course there is a relationship in a sense that IHIIF is an active participant in this particular medium. But can’t really see it doing brunches with Tavis and Bryan Boys. As for blogging in general, fashion requires to be deciphered by vox populi, and for the last few years blogs have been serving the purpose. People who are genuinely interested in fashion could get opportunities with the industry, which instead secured a new marketing channel.
Actually, it seems that for both sides things might never get past the somewhat broad assessment stage and – with all due respect – that blogs aren’t as influential as we’d like to think. Once most of the bloggers figure out how to sell ad space and link to stores – which already happens a lot – blogging as an independent voice will die. Obviously there’ll be something new by then, so not to worry. Perhaps we could even leave our laptops at home and hit the street with some guerilla tactics, break a window or two, or spray something. Sounds refreshing.
6. I see that you open your blog with a quote from Terry Richardson (which btw is one of my fav photographers): is he a sort of “muse” for you?
Ugh, well, he certainly isn’t. The quote’s there to emphasize that Terry Richardson and IHIIF both hurt, but for very different reasons.
7. Now imagine you have the chance to meet and interview anyone (designer, model, photographer, journalist,…) belonging to the fashion world. Just one question at your disposal: who would be that person? And what would you ask her/him?
Rei Kawakubo. Just finished reading the winter issue of 032c magazine which features an extensive section about her life and work. Quite fascinating. Would like to know more about her perspective and how it changed over the years.